Settore cartario, 5 rischi e opportunità da monitorare nel 2023
Gli ultimi anni sono stati una sfida continua per tutto il comparto industriale: le filiere più energivore, come quelle del settore della carta, sono state fortemente penalizzate dall’aumento del costo dell’energia. Il 2023, tuttavia, si è aperto con segnali misti, rischi e opportunità che raccontano uno scenario nel quale è difficile identificare certezze e soprattutto una direzione univoca. Tra segnali di ripresa economica e notizie di cartiere a rischio chiusura, osserviamo quali sono le tendenze e le opportunità per l’industria cartaria nel 2023.
5 rischi e opportunità nel 2023 per il settore cartario
In contesti di business articolati, spesso il confine tra rischio e opportunità è piuttosto sfumato. Alcune tendenze, per esempio la transizione ecologica e l’innovazione tecnologica possono essere ascritte a entrambe le categorie, a seconda di fattori esogeni ed endogeni per ciascuna azienda. Quelli indicati di seguito seguono lo stesso criterio, costituendo principalmente una fotografia della situazione.
1. Innovazione sostenibile
Un tema caldo da diversi anni, che nel 2023 si conferma come uno dei fattori chiave per lo sviluppo. In particolare perché, come sottolinea questa ricerca, il tema della revisione del regolamento Europeo sugli imballaggi è ancora aperto, con le recenti ricerche scientifiche che dimostrerebbero una maggiore sostenibilità ambientale negli imballaggi monouso in carta. In quest’ottica l’Italia, già paese virtuoso per il tasso di riciclo, potrebbe perpetuare gli investimenti a favore dell’innovazione della filiera e trovarsi in posizione di vantaggio strategico.
2. Reputazione di settore
Di pari passo con l’innovazione sostenibile, negli ultimi anni prende sempre più piede la necessita di rinnovare l’immagine e la reputazione del settore, alla luce dei nuovi obiettivi di sostenibilità che affiancano le tradizionali sfide del settore cartario.
Come indica Assocarta, infatti, l’Italia è il secondo produttore di carta a livello europeo, con un consolidato pari all’ 1,4% del PIL. Rafforzare questa posizione e, al tempo stesso, modernizzarla si conferma un’opportunità interessante, soprattutto alla luce degli obiettivi di sostenibilità che diventeranno progressivamente più importanti per investitori e stakeholder del comparto.
3. Costi dell’energia e imprevedibilità
I costi energetici sono una delle sfide più importanti per il settore cartario: se i prezzi fuori controllo che hanno caratterizzato il 2022 sono in parte rientrati, pesa comunque l’incertezza sui prossimi mesi. Al punto, come racconta Confindustria Toscana, di contenere l’ottimismo anche di fronte a dati export che sono tornati ai livelli di crescita pre-pandemici.
Come rileva la ricerca, le imprese sono riuscite a trasferire sul mercato una parte dei rincari: il clima di incertezza sulle forniture energetiche suggerisce però cautela nel leggere numeri che spesso si rivelano una conseguenza – apparentemente positiva – della crisi che ha segnato il 2022.
4. Quotazioni del macero e del riciclo
Dopo un anno chiuso con un deciso segno negativo, le quotazioni del macero sono in netta ripresa, con un considerevole +51% nei ricavi a marzo 2023, secondo le indagini di Comieco.
Segnali di ottimismo che mostrano la tenuta del settore ma non occorre abbassare la guardia. L'inflazione e l'aumento dei costi energetici potrebbero causare problemi al settore cartario, anche se il sistema di raccolta e riciclo dei rifiuti da imballaggio del nostro Paese ha sinora scongiurato questi rischi: mantenendo un tasso di riciclo dell'85%, come indica Comieco, l'Italia si trova addirittura in anticipo rispetto agli obiettivi europei al 2030. Tuttavia, la situazione globale rimane instabile e richiede sempre maggiori sforzi per proteggere il valore del mercato del macero.
5. Macchinari
Le conseguenze di un periodo incerto pesano anche sull’indotto, con la sofferenza dei produttori di macchine per la carta dovuta alla carenza di componentistica specialistica. Pur essendo presto per capire se questa difficoltà è dettata dall’onda lunga dei problemi avuti nel settore negli scorsi anni, si tratta comunque di un segnale da tenere sotto controllo in quanto termometro della salute della filiera. Secondo Fiom Toscana, infatti, si registra un rallentamento degli investimenti da parte dei produttori di carta in Europa. La prospettiva di un cambiamento nelle modalità di produzione e della filiera produttiva induce infatti le aziende del settore a rimandare gli investimenti.
Settore cartario, quali strumenti per governare la complessità e cogliere le opportunità di mercato
Un dato che emerge in modo coerente da tutti i segnali è senza dubbio che il mercato sta sperimentando cambiamenti sempre più repentini. In questo scenario, affidarsi a strumenti digitali avanzati, che permettano di prendere decisioni sempre più informate e basate sui dati, è un fattore decisivo per la salvaguardia del settore.
Oggi, l’impiego di un ERP aggiornato costituisce per diverse aziende del settore cartario l’ossatura fondamentale di un sistema informativo, capace di supportare l’impresa anche in scenari di incertezza. Grazie all’adozione di soluzioni innovative (a partire dall’integrazione con il MES) e alla capacità di prendere decisioni sempre più data driven, ogni sfida può trasformarsi in una opportunità: basta saperla cogliere.
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