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Perché la vera digitalizzazione della PMI inizia con il cambio dell’ERP

La trasformazione digitale è un imperativo per le imprese italiane, in particolare per le Pmi, poiché consente loro di raggiungere livelli straordinari di efficienza e di competere in mercati sempre più distribuiti e globali. In questo contesto, l’ERP (Enterprise Resource Planning) emerge come un elemento cruciale, fungendo soprattutto per le Pmi da motore per l'innovazione, l’efficienza e l’automazione dei processi.

 

Cosa si intende per digitalizzazione delle imprese 

Con le espressioni “digitalizzazione delle PMI” o “trasformazione digitale delle PMI” si intende l’evoluzione – più o meno radicale – dei processi aziendali attraverso l'adozione di tecnologie innovative. Questo significa utilizzare sistemi informatizzati per ottimizzare operazioni, accelerare e automatizzare i processi, gestire dati in modo efficiente e migliorare l'accessibilità ai servizi. Un aspetto cruciale della digitalizzazione, nonché uno dei principali driver di adozione, è la consapevolezza che i dati aziendali sono un tesoro inestimabile. Se gestiti e sfruttati correttamente, infatti, i dati forniscono informazioni essenziali per prendere decisioni strategiche, identificare opportunità di crescita e migliorare l'esperienza di lavoro e dei propri clienti.  

Da una gestione razionale dei dati è possibile generare informazioni di valore in grado di mettere in luce una nuova conoscenza sulle opportunità di business. Questo oggi vale anche per le Pmi, che grazie all’implementazione di strumenti come l’ERP possono raggiungere livelli di marginalizzazione dei profitti  mai raggiunti sinora.

 

Digitalizzazione delle piccole medie imprese italiane: a che punto siamo? 

Statistiche e studi di settore confermano che la digitalizzazione delle Pmi è un processo in corso e in crescita costante. Secondo le risultanze che emergono nel “Rapporto annuale 2024” dell’Istat la situazione complessiva delineata nel report dipinge un quadro di luci e ombre sullo stato di avanzamento nella digitalizzazione delle Pmi italiane.

Seppur si è registrata un’accelerazione del processo di transizione tecnologica negli ultimi anni, soprattutto grazie alla spinta del PNRR, la digitalizzazione presenta ancora un gap rispetto ad altri Paesi europei.

Nonostante alcune lacune evidenti, come la quota del 4% degli occupati operanti nel settore ICT e un ritardo nell’utilizzo dell’AI (solo il 5% delle imprese la stanno adottando poiché nel 55% dei casi mancano le competenze necessarie a saperla gestire) si sono fatti grandi passi in avanti. Nel 2023, infatti, sono state oltre il 60% le imprese con almeno 10 addetti che hanno utilizzato servizi di cloud computing (+40% rispetto al 2016). Allo stesso modo, grazie alla spinta imposta dalla normativa, l’uso della fatturazione elettronica tra il 2018 e il 2023 è passato dal 41,6 al 97,5% delle imprese. Meno favorevoli invece gli avanzamenti nella digitalizzazione delle Pmi riguardo all’uso e alla diffusione dei software gestionali di impresa o nello scambio di dati con i fornitori.

Sisthema - Digitalizzazione ERP

Dall’analisi Istat emergono dunque una serie di gap ancora da colmare nella digital transformation, ritenuta comunque cruciale per la crescita economica in Italia dall’85% delle aziende, stando ai dati di questo report dell’Osservatorio Deloitte Private sulle prospettive delle Pmi in Italia.

 

Digitalizzazione delle imprese: il ruolo dell'ERP

In questo contesto, in cui si rende necessaria una nuova spinta alla digitalizzazione, il ruolo di un ERP, specie per una Pmi, è fondamentale. Un gestionale è infatti un collettore naturale dei dati e processi che ruotano attorno all’azienda, e per questo ne dovrebbe assecondare l’evoluzione verso la digitalizzazione, l’astrazione e la standardizzazione dei processi.

Succede invece, non di rado, che la modernizzazione di singoli aspetti dell’attività non si accompagni a un adeguato sviluppo dell’infrastruttura gestionale. Il risultato, così, è la creazione di colli di bottiglia, inefficienze e altri inconvenienti. Anche per questo motivo, allora, la digitalizzazione delle PMI dovrebbe iniziare dal cambio dell’ERP

 

Scelta dell'ERP e impatto sulla digitalizzazione d'impresa 

Per affrontare un percorso di digitalizzazione efficace, il primo passo è capire se il proprio sistema informativo è ancora adeguato e, se non è così, cambiarlo. Per gestire le nuove esigenze delle PMI, infatti, serve un ERP di nuova generazione, concepito per l’integrazione completa e dinamica delle diverse componenti aziendali.

In poche parole, si tratta di una soluzione di gestione in grado di sincronizzare tra loro processi, persone e funzioni e abilitare l’esecuzione agile dei task che oggi fa la differenza sul mercato. L'automazione di procedure ripetitive e ad elevato rischio errore, accorcia i tempi di attraversamento dei workflow approvativi, eliminando alla base le sacche di inefficienza nascoste. Ma non solo, sono diversi gli obiettivi che si possono centrare.

Sisthema - Digitalizzazione ERP 2

Perché tutti questi benefici siano concreti, un ERP per Pmi deve creare un ecosistema gestionale integrato. Dunque, un sistema ad elevata visibilità che centralizza le informazioni e ne permette un utilizzo più accorto. Potenziato da elementi tecnologicamente avanzati come il machine learning e l’AI, un ERP del genere abilita una strategia dinamica di gestione, che può rendere una PMI molto più competitiva e produttiva perché permette di anticipare trend ed evitare imprevisti, allineare domanda e offerta, attivare workflow fluidi e agili, sino a garantire un taglio ai costi significativo. 

Per una vera e proficua digitalizzazione delle PMI, insomma, tutte le piccole e medie imprese dovrebbero iniziare dal loro ERP

 

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