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Quali saranno i grandi cambiamenti nella produzione nel 2018?

Nel mondo del manufacturing c’è molto fermento e ci si aspetta parecchio dalle evoluzioni del settore che con tutta probabilità vedremo l’anno prossimo. Si tratta di evoluzioni che, peraltro, partono da lontano. Se ci guardiamo indietro notiamo, infatti, che l’incedere dell’innovazione tecnologica complessiva e la terziarizzazione dell’economia registrata fin dagli ultimi vent’anni del XX secolo hanno permesso l’introduzione di nuovi modi di produrre e di organizzare, integrare e gestire le imprese. Così, l’evoluzione dell’informatica (in particolare) e l’automazione che essa ha portato hanno caratterizzato i processi produttivi della terza rivoluzione industriale. Questi ora stanno lasciando il posto a un’automazione industriale di livello ancora superiore, che integra una serie di tecnologie innovative messe a punto per migliorare le condizioni di lavoro, aumentare la produttività ed elevare la qualità produttiva degli impianti.

Nell’era della cosiddetta Industria 4.0, una serie di tecnologie abilitanti si preparano a far parte dei sistemi di produzione, dando vita ad architetture interconnesse e modulari, capaci di flessibilità e performance mai immaginate prima. Gli esempi possibili sono molti: le tecnologie di cui si parla maggiormente comprendono:

  • sistemi di robotica avanzata che affiancano l’uomo in varie attività d’impianto (dall’assemblaggio alla movimentazione automatica dei materiali)
  • dispositivi di produzione additiva che aumentano l’efficienza nell’uso dei materiali
  • la visione con realtà aumentata per guidare meglio gli operatori nello svolgimento delle attività lavorative quotidiane
  • sistemi di simulazione della sinergia tra macchine per l’ottimizzazione dei processi di produzione
  • molto altro…

Uscendo dall’ambito strettamente di fabbrica, ma a suo complemento, non si possono non citare le tecnologie aperte e cloud-based per la raccolta e gestione di grandi quantità di dati, da combinare con le piattaforme di Big Data Analytics per avere previsioni sempre più corrette e puntuali a partire dai dati aziendali.

 

Verso uno Smart Manufacturing

La visione complessiva dell’evoluzione del manufacturing è quella di una digitalizzazione che si candida a trainare sia le fasi di produzione e di supply chain management, sia l’interconnessione e cooperazione tra asset fisici, persone e informazioni. In un futuro ormai prossimo, se non già presente, il mondo della produzione e delle operations sarà sempre più caratterizzato da scenari di Industrial Internet of Things (IIoT) e smart object, sia per la gestione di macchinari sensorizzati e connessi, sia per la pianificazione e sincronizzazione dei flussi produttivi e logistici.

Nuovi sistemi di analytics collegati a strumenti di visualizzazione, simulazione e forecasting permetteranno di evidenziare le informazioni celate nei dati di produzione per supportare decisioni in tempo rapido. L’accesso diffuso, agevole e on demand consentito dalle tecnologie cloud computing sta già portando, anche nel manufacturing, servizi IT infrastrutturali, di piattaforma e applicativi a supporto dei processi produttivi e della gestione dell’intera catena del valore.

Nei sistemi di produzione automatizzati saranno poi sempre più in uso dispositivi wearable e nuove interfacce uomo/macchina per l’acquisizione di informazioni in formato vocale, visuale e tattile attraverso sistemi oramai consolidati, come display touch o scanner 3D. Accanto a questi, vedremo sempre più spesso soluzioni più innovative e interattive, come i visori per la realtà aumentata.

In questo scenario, l’elaborazione in cloud e proprio le nuove interfacce uomo/macchina si candidano a diventare le prossime tecnologie a forte innovazione nell’industria, mentre una grande ricchezza applicativa si trova anche nell’area della Smart Integration.

Parallelamente, l’additive manufacturing - o stampa 3D - sta trovando sempre più applicazioni negli ambiti della prototipazione, del Maintenance & Repair e del Tooling. Ma ormai anche nella produzione degli oggetti finiti e complessi, rivoluzionando letteralmente importanti processi produttivi tradizionali. Ne deriva anche un sostanziale aumento delle competenze intellettuali richieste ai lavoratori per poter controllare e partecipare alla gestione del nuovo sistema di produzione. Il nuovo sapere non sostituisce il vecchio, certamente, ma lo affianca velocemente e richiede un tasso elevato di duttilità per le aziende nel loro complesso come per i singoli dipendenti.

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