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Industria della carta e IoT: come rinnovare le macchine

L’industria della carta, come tutto il manifatturiero e non solo, oggi si trova a un bivio. Deve infatti scegliere se innovare per poter concorrere in uno scenario internazionale molto competitivo, combinando efficienza produttiva e controllo rigoroso di costi e sprechi di produzione. La risposta più efficace arriva dal paradigma di Impresa 4.0 e dalle tecnologie che ne fanno parte, a cominciare da quelle riconducibili nell’alveo dell’Internet of Things (IoT). Un terreno non del tutto nuovo per le aziende di produzione, industria della carta compresa, visto che amplia il raggio dell’Operation Technology (OT), cioè dell’automazione industriale, a una connettività ancora più estesa in cui sono coinvolti oggetti, piattaforme, impianti e persone. Per questo il rinnovamento delle macchine in chiave IoT non deve essere visto come un mutamento che fa tabula rasa del passato, quanto piuttosto come l’innesto di potenzialità suppletive nella dotazione infrastrutturale di cui già l’azienda dispone. Si tratta, quindi, di un adeguamento alla portata di moltissime organizzazioni. Vediamo, di seguito, in cosa consiste per il settore cartario. 

Soprattutto in uno scenario come quello odierno, dominato da una concorrenza globale, l’incremento di efficienza produttiva, combinata con il controllo rigoroso dei costi e degli sprechi, può determinare una maggiore competitività su mercati sempre più complessi.


Come si applicano le tecnologie IoT all’industria della carta

L’ambito di applicazione delle tecnologie IoT è vastissimo. Nel caso dell’industria della carta, si riferisce ai processi che intervengono in tutto il ciclo di produzione. Questo vale per le cartiere, per le aziende del cartone ondulato e del tissue, per quelle dell’integrato e per gli scatolifici. Il primo, passo, perciò, per affrontare una transizione verso l’Impresa 4.0 che faccia leva sull’Internet of Things è quello di verificare come le nuove tecnologie abilitanti possano trovare la giusta collocazione nel contesto specifico di impiego. Un passo che suggerisce anche i criteri della software e hardware selection, che deve avvenire anzitutto individuando quei partner che possano vantare sia un’esperienza documentabile nella tecnologia da implementare, sia una conoscenza specifica del settore che deve trarne vantaggio. Questa fase deve servire a individuare le soluzioni ad hoc per i fabbisogni aziendali, tenendo conto delle componenti elettroniche da installare a bordo macchina e dell’architettura complessiva con cui sarà governato il sistema.


Le agevolazioni del Piano 4.0 e la prevalenza del modello Opex

L’ammodernamento del parco macchine dentro un cyber physical systems (CPS) che risponda ai requisiti 4.0 deve essere anche l’occasione per appurare che l’investimento rientri tra le agevolazioni previste nel Piano nazionale Transizione 4.0, in precedenza denominato Impresa 4.0. L’identificazione dell’organizzazione che possa accompagnare l’industria della carta in questo percorso è più semplice nel momento in cui è lo stesso fornitore potenziale a illustrare come (e se è possibile) usufruire degli sgravi fiscali contemplati nel provvedimento. A questo va aggiunto che oggi esistono margini ulteriori di risparmio, oltre a quelli incentivati per legge. Per esempio, le spese allocabili alla voce beni strumentali immateriali quali software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni possono assumere la forma di un canone periodico a fronte di un servizio ricevuto. Il che coincide con lo spostamento dei costi Capex (Capital Expenditure) associati alla proprietà di un bene in costi operativi correnti Opex (Operating Expenditure) che evitano l’immobilizzo infruttuoso di capitali.


Dal PoC alla creazione dell’ecosistema IoT per l’industria della carta

Una volta scelta la società incaricata di affiancare l’industria della carta nell’itinerario di digital transformation, per prima cosa verrà realizzato un Proof of Concept (PoC). Il PoC serve a testare in anticipo come l’introduzione di dispositivi IoT e di una piattaforma collegata possano ottimizzare programmazione, gestione automatica della produzione, monitoraggio dell’andamento delle lavorazioni, manutenzione degli impianti, logistica e magazzino. La prerogativa principale di un ecosistema IoT, infatti, è proprio quella di offrire una visione a 360 gradi di tutto ciò che accade in fabbrica, mettendo a disposizione degli addetti di stabilimento e del management informazioni sempre aggiornate, comparabili con parametri chiave come l’OEE (Overall Equipment Effectiveness). L’industrializzazione successiva del PoC, infine, consentirà di collegare device e apparati PLC dell’industria della carta in maniera tale che tutti i dati raccolti possano essere trasformati in un patrimonio di conoscenza: patrimonio necessario ad aumentare l’efficienza della singola lavorazione, di ciascuna linea, di ogni commessa e dell’attività produttiva nel suo insieme.


Sirio Guida alla transizione verso l'impresa 4.0