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Margini di redditività: cogliere le opportunità grazie a un software

Scritto da Sirio Informatica | 6 ottobre 2023

Calcolare i margini di redditività della tua azienda è essenziale per valutare e gestire i parametri di performance della stessa.

Per procedere al calcolo, occorre riferirsi agli indici di redditività. Con il termine Redditività definiamo, semplicemente, la capacità dell’azienda di creare Reddito. Tale capacità può essere sintetizzata attraverso gli indici di cui abbiamo detto, che rappresentano un insieme di informazioni molto importanti per qualunque Chief Financial Officer.

Questi dati sono in realtà già presenti in azienda: basta riferirsi coerentemente al Bilancio e, in particolare, alla sua versione “riclassificata”.

Fatto ciò, si possono fin da subito estrapolare già alcuni indicatori di redditività:

  • il Margine Operativo Lordo (MOL, detto anche EBITDA);
  • il Reddito Operativo (RO o ROGC, detto anche EBIT).

In realtà esistono centinaia di indici, ma solo alcuni sono utili realmente alla tua azienda. Quattro, in particolare, risultano essere adeguati.

I primi due:

  • il ROE (Return on Equity) - determina il rapporto tra il Risultato di Esercizio e il Capitale Proprio, cioè il valore percentuale di rendimento del proprio patrimonio (Patrimonio Netto);
  • il ROI (Return on Investment) - misura l’efficienza dei propri asset, cioè la capacità dell’azienda di remunerare il capitale investito (a prescindere in questo caso che si tratti di Patrimonio Netto o Capitale di Terzi).

Questi due indicatori possono essere controllati tranquillamente una volta l’anno.

Il terzo, invece, è:

  • il ROS (Return on Sale) - analizza l’efficienza delle Vendite ovvero i margini realizzati. L’essenza di questo indice è la trasformazione in percentuale (%) di un valore, solitamente espresso in valore assoluto (€). La forma percentuale permette un veloce benchmark tra differenti periodi (che si tratti di mesi, semestri o altro).

Il quarto:

  • Il ROD o Return On Debts - indice di indebitamento che esprime il costo del capitale preso in prestito a titolo oneroso. Il ROD viene espresso come segue: (Oneri finanziari / Passività di finanziamento) * 100

Anche per il ROD non esistono valori standard di riferimento. Tendenzialmente un buon indice non è di molto superiore alla media del costo dei finanziamenti esterni.

In definitiva, il calcolo del ROE, del ROI, del ROS e del ROD può essere un primo livello di valutazione della redditività aziendale, al fine di prendere consapevolezza della capacità o meno della tua azienda di creare reddito.

 

L’esigenza di monitorare gli indici nel tempo

Scelti gli indici, occorrerà quindi monitorarli nel tempo, per poter conservare dei riferimenti precisi.

Dovrai, infatti, poter verificare le performances della tua azienda nel tempo, attraverso parametri precisi e gestibili. I dati interni saranno la chiave per un’analisi dinamica e per confrontarsi, esternamente, con i competitor, avviando delle procedure coerenti di Benchmarking.

 

Definizione dei margini di redditività e il loro impatto sulle opportunità di crescita 

Conoscendo i propri margini di redditività, l'azienda può identificare i settori, le aree o i servizi che generano più profitti e concentrare le risorse su di essi. Inoltre, lo stesso indicatore consente all’azienda di valutare l'efficacia delle sue strategie di pricing e di prendere decisioni informate per regolare le tariffe di vendita o ridurre i costi per migliorare la competitività. 

 

L’automazione del controllo di gestione 

Il Controllo di Gestione può essere facilmente automatizzato, attraverso l’applicazione di strumenti informativi adeguati.

A partire da un valido software che tenga traccia, in tempo reale, dei parametri visti poco sopra.

Un software basato magari sugli strumenti della Break Even Analysis, con la possibilità di stimare il punto di pareggio della tua azienda, ovvero il livello di ricavi dal quale si comincia a produrre profitto avendo coperto tutti i costi.

Un software che fornisca anche molti altri dati come, per esempio, il tasso di contribuzione, l’isocosto fisso e il posizionamento dell’impresa all’interno della matrice delle strategie.

Ed è proprio questo fine strategico che è importante sottolineare.

Il software è, infatti, l’ideale per realizzare una coerente programmazione futura della gestione: sarà sufficiente variare i parametri immessi, tipici del marketing (prezzi, quantità, ricavi presunti e costi stimati), per ottenere (in modo automatico e semplice) il nuovo quadro della situazione aziendale e prendere quindi, con l’ausilio di questo supporto informatico, quelle decisioni di gestione che, altrimenti, si è costretti ad adottare intuitivamente e procedendo spesso per tentativi.