Da qualche anno, e con un’inevitabile accelerazione dovuta all’era e alle dinamiche della pandemia, siamo entrati nell’era degli e-Marketplace e degli eCommerce.
Tempo addietro, i player del settore retail avevano paventato il pericolo che le vendite online avrebbero danneggiato e “ucciso” le forme di commercio tradizionale. In realtà, col tempo è apparso chiaro come non vi sia una competizione reale tra vendite in presenza e online. Al contrario, il canale online oggi è considerato come uno strumento in più a disposizione di tutte le aziende e dei retailer. La pandemia si è trovata quindi ad accelerare un fenomeno già attivo, non a crearne uno nuovo.
Spesso si tende a confondere eCommerce e Marketplace, eppure vi è differenza sostanziale tra questi due canali di vendita. In linea di massima, possiamo dire che con ”e-commerce” si definisce come quel negozio online in cui il produttore vende direttamente ciò che produce. Gli E-marketplace sono quelle piattaforme che si occupano della intermediazione per la vendita di beni o servizi. In quest’ultimo caso, la piattaforma non è di proprietà del produttore ma il luogo virtuale che offre uno spazio di compravendita.
Ci sono differenze anche tra i marketplace stessi. Da un lato ci sono quelli orizzontali (generalisti) ovvero che offrono prodotti e servizi di vario tipo come Amazon, E-Bay o Alibaba. Dall’altro quelli verticali, come Booking e AirBNB per il settore del turismo o Zalando per l’abbigliamento. Non è utile chiedersi se sia più conveniente vendere online i propri articoli tramite shop online proprietario o marketplace quanto, piuttosto, imparare a sfruttare entrambi i canali ognuno secondo le proprie potenzialità.
Nel prossimo capitolo analizzeremo i vantaggi dell’electronic marketplace, prima però è bene contestualizzare questo modello di business attraverso alcuni numeri di questo fenomeno globale impressionante.
Ormai quasi un’azienda svolge attività di vendita sui marketplace. Tra queste, il 55% utilizza tra 2 e 5 piattaforme contemporaneamente e solo il 30% si affida ad una unica piattaforma.
Oggi che la ricerca è degli utenti, nel B2C come nel B2B è sempre più unbranded, le aziende non possono più accontentarsi di avere uno shop online accanto alla linea retail tradizionale ma devono scegliere di competere sui marketplace: non solo Amazon ma anche eBay, Alibaba, Facebook Marketplace, ePrice e tutte le piattaforme verticali del commercio online e i local marketplace.
L’ecommerce ha dimostrato di saper andare oltre il periodo della pandemia. Nonostante la riapertura dei negozi fisici e la ripresa delle dinamiche di acquisto tradizionali, il trend dell’ecommerce non ha perso smalto: le ultime rilevazioni dell’Osservatorio del Politecnico di Milano hanno registrato (2022) un ritorno all’era pre pandemica per quanto riguarda l’acquisto di servizi, con un +59% rispetto all’anno precedente, e un +8% per i prodotti, per un totale di 48,1 miliardi di euro, in crescita del 20% rispetto al 2021.
Perché un rivenditore dovrebbe scegliere di vendere i propri prodotti online su un marketplace? Vediamo alcuni benefici strategici e operativi:
Insomma, non siamo di fronte a un trend passeggero ma ad una rivoluzione dei processi di vendita. Buona parte delle aziende considera vendere sui marketplace come una strategia efficace per incrementare le vendite all’estero. Non a caso, come abbiamo accennato in precedenza, molte PMI stanno puntando su queste piattaforme online perché favoriscono i processi di internazionalizzazione. Si tratta del cosiddetto “eCommerce cross-border”. Per una PMI italiana che vuole vendere negli Stati Uniti è molto semplice utilizzare Amazon piuttosto che attivarsi con un sito proprio.
Utilizzare queste nuove piattaforme in una logica multichannel - o meglio ancora omnichannel - pone delle complessità di gestione. Organizzare punto vendita, negozio online proprietario e vendita dei prodotti su una o più piattaforme esterne in modo integrato è impossibile senza una soluzione informatica che lo permetta. L’obiettivo di vendita sui marketplace richiede una gestione semplice e intuitiva degli strumenti per:
I comportamenti di acquisto degli utenti stanno cambiando rapidamente e affidarsi esclusivamente a canali di vendita tradizionali per un retailer significa correre un rischio enorme e concedere ai propri competitors un grosso vantaggio. Oggi l’e-Marketplace diventa dunque un canale di vendita indispensabile. Ma lo è soltanto se un’azienda ha le possibilità e gli strumenti per gestirlo nel migliore dei modi, altrimenti il pericolo è quello di trovarsi costretti a condurre solo una guerra dei prezzi al ribasso con i propri concorrenti pur di cercare di vendere online.
Essere su un marketplace online per un’azienda vuole dire vendere dove sempre più persone scelgono di acquistare. In fondo, come ha detto lo stesso fondatore di Amazon, Jeff Bezos: “Nel vecchio mondo, dedicavi il 30% del tuo tempo a creare un ottimo servizio e il 70% del tuo tempo a pubblicizzarlo. Oggi, accade il contrario.”