I sistemi AS/400 sono tradizionalmente considerati come macchine a estrema affidabilità e questa caratteristica è stata tramandata anche ai loro "eredi" odierni, ossia gli IBM Power Systems. Avere la garanzia che il sistema al cuore dell'IT aziendale sia già di per sé stabile e affidabile è molto importante per l'utenza tipica dei Power Systems, che comprende migliaia di piccole e medie imprese. Il core business di una PMI, infatti, non è certamente la manutenzione della sua infrastruttura tecnologica, quindi ridurre i costi e le complessità della gestione IT rappresenta un beneficio significativo: un valore aggiunto degli investimenti effettuati in un sistema Power System.
Questo non vuol dire che i Power Systems non debbano essere oggetto di una regolare attività di system management mediante opportuni strumenti software IBM o sviluppati da terze parti. La buona salute di un sistema non sta infatti solo nella sua stabilità ma anche nel poter operare a un livello adeguato di prestazioni e con un utilizzo ottimale delle risorse. Questo è possibile se si usano gli strumenti ad hoc prima per configurare opportunamente i sistemi stessi, dal punto di vista sia hardware sia software, poi per eseguirne un monitoraggio costante.
Ci sono diversi elementi che vanno considerati nell'ambito del controllo dei Power Systems:
- Il primo è lo stato generale di un sistema, collegato a metriche come il numero di utenti connessi e il carico sui processori, storage e memoria. Controllare questi parametri permette di avere una fotografia immediata dello stato di salute del sistema nel suo complesso. È però anche importante avere una visione del loro andamento nel corso del tempo, in modo da verificare immediatamente l'insorgere di trend che possano influenzare negativamente l'availability del server.
- La parte database di un Power System merita funzioni di monitoraggio specifiche. Il database DB2 è il cuore che supporta le applicazioni principali dell'azienda e, per questo, il suo controllo costante è un’attività critica se si vuole avere un sistema sempre in salute e che offra ottime Fortunatamente è il DB2 stesso ad auto-amministrarsi e a gestire autonomamente un self-tuning costante. Inoltre, raccoglie informazioni sul suo funzionamento e le mette a disposizione di analisi mirate. Grazie a queste informazioni è, tra l'altro, possibile prevedere in anticipo le risorse hardware necessarie in futuro per adattarsi agli schemi di utilizzo del database, analizzare le prestazioni di applicazioni e query specifiche, seguire l'utilizzo di particolari tabelle e in generale identificare le cause di eventuali cali di prestazioni come anche l'effetto di particolari operazioni di ottimizzazione.
- Un altro parametro chiave di cui tenere traccia è ovviamente lo stato dei job in esecuzione su un Power System. Questi possono essere in tre stati di "salute" e la maggior parte delle piattaforme di monitoraggio per i sistemi IBM permette di seguire automaticamente lo stato di esecuzione dei singoli job e agire in base ad esso con operazioni correttive, come sospendere un job o terminarlo del tutto. Oltre a queste funzioni automatizzate è molto importante avere una visione d'insieme dello stato dei job e la possibilità di definire allarmi in base a specifici parametri del loro funzionamento.
- Tra i vari altri elementi di un Power System da monitorare (messaggi, code di stampa, sottosistemi...) assumono una particolare importanza i file di log. Qui si trovano molte informazioni relative al funzionamento del sistema, in particolare tutti i messaggi che riguardano errori, blocchi, vulnerabilità o semplici warning. È scandagliando i file di log che, per esempio, si può scoprire se un determinato problema si è verificato contestualmente a un blocco dell'alimentazione o se è stata registrata l'immissione di una password non corretta. Ovviamente è impossibile, o comunque molto faticoso, esaminare manualmente tutti i file di log. Un buon tool di monitoraggio offre funzioni di ricerca anche automatica che mettono in evidenza i messaggi più importanti.