Anche quando gli ERP vengono utilizzati nell’industria della carta, spesso li si considera come dei software indispensabili per aree come quella finanziaria, amministrativa e contabile, meno per quelle inerenti i processi produttivi e logistici. In realtà, oggi esiste una nuova generazione di ERP che si ispira al paradigma dell’Impresa 4.0 e che contribuisce a efficientare tutti i flussi delle aziende manifatturiere in generale e di quelle del settore cartario in particolare. La modularità degli ERP per l’industria della carta, infatti, coordina tutte le funzioni che, nelle fabbriche di carta e tissue, in quelle di cartone ondulato e negli scatolifici, devono essere governate armonicamente per aumentare i ricavi e ridurre gli sprechi. Se ne deduce che un ERP verticale rivolto a queste tipologie di imprese deve possedere alcuni elementi distintivi per raggiungere i due scopi menzionati.
La prima caratteristica che un ERP specifico per il mondo della carta deve avere è la capacità di integrazione con le architetture IT sottostanti. Rientrano fra queste anzitutto gli APS (Advanced Planning & Scheduling system) grazie ai quali è possibile sia la gestione ottimale dei fabbisogni di risorse e materiali, sia la pianificazione del ciclo produttivo dall’ordine alla consegna. Gli APS rappresentano l’evoluzione di quelli che un tempo si chiamavano MRP (Material Requirement Planning) e sono tanto più accurati quanto maggiore è la condivisione dei dati con gli ERP. Questi ultimi, in pratica, custodiscono le informazioni di inventario e le richieste dei clienti che poi gli APS sono chiamati a tradurre, mediante sofisticati algoritmi, in programmazione meticolosa delle varie fasi operative. La reciproca integrazione di ERP e APS, perciò, permette di constatare istantaneamente parametri quali la fattibilità degli ordini, i costi per commessa, l’effettiva disponibilità di materiali e risorse, nonché lo stato di avanzamento lavoro.
La seconda peculiarità di un ERP per l’industria della carta è la tempestività nel rilevare ciò che succede nello stabilimento. Che si tratti di bobine, fogli o scatole, l’ERP deve raccogliere tutti i dati sulla loro produzione in tempo reale, sugli scarti, sulle eventuali fermate, sui livelli di efficienza di ciascun impianto. Un insieme di indicazioni che gli deriva connettendosi al MES (Manufacturing Execution System) con cui il controllo della produzione avviene partendo dal bordo macchina, per poi risalire alla commessa e alle performance dell’intera fabbrica. L’ERP svolge il ruolo essenziale di mettere a disposizione del management il patrimonio informativo registrato dal MES. In questo modo, la velocità di raffronto tra quanto calcolato con l’APS e ciò che concretamente sta accadendo in produzione non soltanto serve agli operatori di fabbrica per intervenire immediatamente, ma risulta utile anche ai decisori aziendali per svolgere analisi tattiche e strategiche fondate su dati sempre aggiornati.
Il terzo fattore che non deve mancare in un ERP utilizzato dalle imprese specializzate nella carta si potrebbe definire completezza di visione. Infatti, oltre a interfacciarsi con gli APS e ad accogliere le informazioni provenienti dal MES, l’ERP deve essere in grado di collegarsi con tutta la parte logistica e di magazzino tramite un apposito WMS (Warehouse Management System). La gestione di merci, semilavorati e prodotti finiti, associata all’ERP, potrà così attingere ai dati degli uffici amministrativi, per automatizzare la creazione di documenti di trasporto e fatture proforma, oppure essere sottoposta al controllo del reparto commerciale per la verifica dell’evasione degli ordini.
La completezza di visione di un ERP per l’industria della carta può andare perfino oltre, coinvolgendo la filiera anche al di fuori del perimetro aziendale, come del resto è previsto dalle tecnologie abilitanti 4.0 che comprendono l’integrazione orizzontale e verticale di dati e processi. Un’opportunità per monitorare rigorosamente, a monte e a valle, la catena del valore nel suo complesso.