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Applicazioni IBM i, perché conviene modernizzarle?

Scritto da Sirio Informatica | 16 ottobre 2019

Utilizzare IBM i, per le aziende, significa investire su una piattaforma stabile, collaudata e sicura. Il mercato di settore, però, è in continua evoluzione, ecco perché è importante imparare a sfruttare al massimo tutte le potenzialità del sistema.

Come? La risposta sta nella modernizzazione delle applicazioni IBM i (nato come AS 400 trent’anni fa) attraverso tools e software in grado di ottimizzarne le prestazioni e la fruibilità.

 

Perché conviene modernizzare le applicazioni su piattaforma IBM i

Ma conviene davvero modernizzarlo? La risposta è certamente sì. Perché i benefici principali di questa piattaforma che abbiamo elencato all’inizio di questo articolo sono sinonimo di sicurezza per tutti i clienti che la utilizzano (spesso da molti anni) e un processo di modernizzazione è, nella maggior parte dei casi, la scelta migliore per far fruttare l’investimento fatto piuttosto che cercare piattaforme analoghe e dover in qualche modo ripartire da capo, imparando ad utilizzare uno strumento nuovo e sconosciuto per l’azienda per gestire applicazioni e sistemi mission critical.

Modernizzare conviene nel momento in cui si hanno a disposizione client e strumenti che garantiscano una ottimizzazione costante e continua a costi ridotti sfruttando hardware e software esistenti e, soprattutto, senza imporre complicazioni tecnologiche che, altrimenti, renderebbero più vantaggioso il passaggio a un nuovo ERP.

E allora: vale la pena sprecare tutti gli investimenti effettuati sull’architettura IBM i per ripartire daccapo mettendo a rischio applicazioni e sistemi essenziali e già collaudati per la corretta operatività dell'impresa? Il ruolo dei convertitori per applicazioni in RPG 5250 è proprio quello di scongiurare questa necessità facendo funzionare correttamente ogni feature e oggetto sia in modalità client, browser e app che in 5250.

Partendo da questo presupposto, vediamo ora come e perché conviene modernizzare IBM i.

L’esigenza principale della maggior parte delle aziende che utilizzano la piattaforma IBM è quella di avvalersi delle applicazioni di questo sistema su più dispositivi e in mobilità. Per questo è necessario che le applicazioni software sviluppate con linguaggi RPG e Cobol siano fruibili sia con il sistema operativo più diffuso (Windows) sia direttamente online rendendole Internet native.

Ciò significa accedere al sistema da qualsiasi smartphone o tablet Android, Apple nonché da tutti i browser html5 più utilizzati come Explorer, Edge, Firefox, Safari, Opera e ovviamente Chrome.

 

Obiettivo: convertire senza riprogrammare

Ma torniamo sulla programmazione. Per quanto validi e longevi, questi linguaggi non possono offrire l’approccio user friendly tipico delle soluzioni più recenti. Ecco perché modernizzare le applicazioni IBM i significa, prima di tutto, dare al cliente la possibilità di utilizzarlo in modo più intuitivo, pratico e performante senza per questo inficiare la solidità e sicurezza del dato garantita dal sistema.

Questo permette di ottenere la massima accessibilità e fruibilità senza dover riscrivere i propri programmi né costringere il reparto IT a confrontarsi con nuovi linguaggi di programmazione verso i quali, magari, sono meno ‘confident’ (questo, naturalmente, vale anche per tutti le software house e gli sviluppatori che operano nella galassia del sistema IBM i).

Insomma, senza alcuna riprogrammazione o intervento sul codice sorgente. Non è un dettaglio di poco conto ed è un risparmio di tempo e risorse notevole del processo di modernizzazione rispetto alla ‘migrazione’ verso nuovi sistemi ERP.

Per sfruttare al massimo le business application RPG su piattaforma IBM i non bisogna solo “convertirle” attraverso un client, ma l’ideale è avere a disposizione una suite di tools in grado di rendere più accessibili e arricchire funzionalità in ambito di:

  • Gestione documentale
  • Generazione query e tabelle pivot (integrazione con fogli di calcolo)
  • Creazione (e stampa) report

Di questo parleremo in maniera più approfondita in uno dei prossimi articoli. Ma il punto è che per ottenere nuove funzionalità e accedere in mobilità alla propria piattaforma IBM i (o AS400 che dir si voglia) non sono necessari stravolgimenti della infrastruttura hardware e software attuale ma basta utilizzare una soluzione per modernizzare il sistema.

Ecco allora che, valutate tutte le potenzialità di questa opzione, l’idea di cambiare gestionale sembra davvero meno conveniente sia dal punto di vista economico che operativo. Inoltre, l’annuncio di IBM che pochi mesi fa ha assicurato uno sviluppo della piattaforma con release e aggiornamenti almeno fino al 2031 è una garanzia ulteriore di continuità rispetto ad un prodotto che, dal “lontano” 1989 è stato utilizzato da centinaia di migliaia di aziende in tutto il mondo.

E che, grazie a un “semplice” client può essere ancora più moderno, competitivo e fruibile.