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Analisi dei dati di vendita: ecco come farla al meglio

Scritto da Sirio Informatica | 19 dicembre 2024

L’analisi dei dati di vendita, soprattutto nel Retail, permette di avere a disposizione un insieme di informazioni preziosissime per le decisioni aziendali. Si tratta di un’opportunità che molte organizzazioni stanno cercando di attuare, anche se la strada della Data Strategy è ancora lunga da percorrere. Infatti, secondo l’ultima edizione dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail realizzata dal Politecnico di Milano, in Italia due retailer su tre raccolgono i dati sui diversi canali, ma mancano di un sistema in grado di armonizzarli e integrarli. Eppure le tecnologie digitali oggi disponibili sono capaci non solo di estrarre insight dall’analisi dei dati di vendita, ma anche di organizzarli e classificarli in funzione di svariati criteri di indagine. Grazie a questi sistemi, ciò che solitamente viene definita con l’espressione Business Intelligence può portare un vantaggio competitivo alle organizzazioni. Motivo per il quale è bene sapere come farla al meglio e quali strumenti utilizzare allo scopo.

In cosa consiste l'analisi delle vendite

L’analisi delle vendite è vitale per un’organizzazione che intende competere in un mercato turbolento attraverso un processo di miglioramento continuo. Con questa pratica si cerca di generare nuove e importanti informazioni dai dati di vendita, dalle tendenze e dalle metriche implementate dall'impresa con l’obiettivo di stabilire obiettivi e prevedere le prestazioni future. Attraverso uno strumento che abilita l’analisi delle vendite è possibile procedere con una valutazione efficace dei prodotti o dei servizi, identificando le opportunità e i punti deboli che consentono di vendere di più alzando l’indice di retention o, al contrario, è possibile intercettare le cause che portano un cliente ad abbandonare l’acquisto.

Vantaggi dell'analisi dei dati di vendita per il Retail

Per comprendere l’importanza dell’inclusione di strumenti analitici nei processi di vendita al dettaglio è bene essere consapevoli dei vantaggi dell’analisi dei dati di vendita e del loro impatto sul settore.

L’analisi dei dati:

  • migliora la centralità del cliente con la personalizzazione guidata dai dati;
  • potenzia le esperienze in negozio grazie a soluzioni di customer insight e AI;
  • riduce al minimo i rischi della catena di fornitura;
  • evita rotture di stock e stabilizza l’indice di rotazione del magazzino;
  • aiuta a comprendere il vero impatto delle campagne promozionali attraverso il confronto tra i dati di affluenza e quelli di vendita;
  • analizza i dettagli del ciclo di acquisto, permette cioè di comprendere le dinamiche di stagionalità dei prodotti, aiutando a prevedere le tendenze e gli articoli che saranno più acquistati in un dato periodo dell’anno.

KPI più importanti da analizzare nelle vendite

Aumentare la performance delle vendite è un obiettivo raggiungibile solo se è misurabile nel tempo attraverso metriche condivise dall’intero team. Per farlo è necessario scegliere gli indicatori più efficaci a esaltare il valore dei dati, come per esempio:

  1. Classifica delle vendite: incoraggia la competizione tra i team di vendita, mostrando il raggiungimento degli obiettivi. È più facile così per un responsabile individuare pratiche virtuose.
  2. Vendite di canale: il monitoraggio delle vendite per canale mostra quali sono le fonti che producono la maggior parte o le migliori transazioni.
  3. Rapporto opportunità di vendita / vendite effettive: è uno dei KPI più importanti in quanto indica come sono gestite le opportunità a partire da lead qualificati. Mostra cioé il tasso di conversione di un potenziale cliente che si trasforma in una entrata finanziaria per l’impresa.
  4. Valore medio per cliente: indica il ricavo medio mensile per ogni cliente.
  5. Ciclo di vendita medio: serve a stimare quanto tempo impiega un agente o il team vendite per chiudere una trattativa.
  6. Tasso di abbandono: è cruciale che i clienti paganti rimangano, non è solo importante portarli a bordo. Un modo efficace per comprendere questo aspetto è monitorare il tasso di abbandono. Spesso se un agente chiude troppi affari finisce per causare problemi all’azienda nel lungo periodo a causa dell’alto tasso di abbandono.
  7. Tasso di crescita: può essere molto motivante, soprattutto nei primi tempi dell’attività, quando è molto più facile vedere una rapida crescita delle vendite.
  8. Raggiungimento degli obiettivi di vendita: per ogni agente è fondamentale considerare il raggiungimento del proprio obiettivo, così come per il team è fondamentale raggiungere una quota di gruppo data dalla somma di tutte.
  9. Entrate mensili vs previsioni di vendita: se la quota si discosta molto dalle previsioni è bene procedere con un’analisi dei dati e discutere il problema per capire cosa è andato storto e come evitarlo in futuro.
  10. Numero lead qualificati: si tratta di quanti potenziali clienti mostrano tangibilmente un’effettiva intenzione di acquisto. Questo KPI di vendita è importante, perché più grande è il numero di lead qualificati per le vendite, maggiore è il numero di opportunità che si potrebbero convertire in clienti.

Come scegliere la piattaforma giusta per l'analisi dei dati di vendita

Anzitutto, nella scelta della piattaforma con cui condurre l’analisi dei dati di vendita, bisogna partire dal presupposto che è necessario adottare un software che copra l’intero ciclo di vendita. Questo perché, prima di essere analizzati, i dati devono essere raccolti. Di conseguenza, il medesimo software adoperato dal personale addetto in negozio o per gestire l’e-commerce deve rappresentare la fonte principale (non l’unica) dei dati da esaminare.

Inoltre, poiché i dati servono a generare la documentazione contabile, cioè scontrini fiscali e fatture, la piattaforma deve potersi integrare con l’ufficio amministrativo ad esempio connettendosi al gestionale ERP. Questo vale anche per la parte logistica e di magazzino, giacché qualsiasi analisi dei dati di vendita non può prescindere da numeri fondamentali come quelli che riportano la quantità di merce presente, la sua rotazione e la sua effettiva disponibilità. Su queste basi si possono creare innumerevoli report statistici con cui leggere accuratamente l’andamento dell’attività commerciale.

Le principali voci da analizzare nei dati di vendita: guida ai KPI

Nell’ambito del retail, vi sono alcune richieste di analisi dei dati di vendita che si possono considerare classiche e che riguardano l’analisi delle seguenti voci:

  • venduto nel suo complesso;
  • venduto per linea, prodotto, marchio ecc.
  • rapporto tra venduto e acquistato;
  • calcolo dei ricarichi;
  • calcolo della rotazione del magazzino per periodi definiti;
  • prodotti meno venduti;
  • calcolo delle marginalità;
  • calcolo della redditività per articolo, negozio, cliente, fidelity card ecc.

L’elenco delle possibili metriche KPI (Key Performance Indicator), se non infinito, è certamente molto più lungo di quello riportato sopra. L’importante è che il sistema consenta un’analisi dei dati di vendita su vari livelli di dettaglio, mettendo in condizione i decisori aziendali di appurare l’eventuale scostamento dei risultati rispetto a quanto preventivato. Le azioni correttive, l’avvio di campagne promozionali ad hoc, la scelta di approvvigionarsi maggiormente di un tipo di prodotto piuttosto che di un altro saranno la diretta conseguenza.


Semplicità di consultazione e livello di accesso ai dati

Le soluzioni tecnologiche per l’analisi dei dati di vendita devono possedere anche un’ulteriore caratteristica, vale a dire la semplicità della consultazione tramite dashboard intuitive. I cosiddetti “cruscotti” non solo devono poter essere consultati facilmente, ma anche l’esportazione dei report riepilogativi deve avvenire nei principali formati quali Excel, Word, PDF, e-mail ecc. Queste peculiarità devono poi essere associate anche a livelli di accesso diversificati in base alla tipologia di utente.

Il top management deve poter attingere a tutti i dati, senza alcuna preclusione, anche perché le decisioni strategiche sul futuro si nutrono dei trend di mercato e dell’osservazione sui comportamenti d’acquisto della propria base clienti. Agli store manager, invece, va data la possibilità di controllare i dati inerenti il negozio di cui hanno la responsabilità, in maniera tale da pianificare le politiche di riassortimento. Politiche alle quali anche gli addetti alle vendite possono partecipare attivamente se una parte dei dati non gli è preclusa.